mercoledì 12 settembre 2007

Perchè non ci molleranno mai. (seconda ed ultima parte)


Nella prima parte del presente articolo è stata fatta un'analisi storica in cui abbiamo dimostrato che la Sicilia ed il Sud continentale non sono dei luoghi in cui la povertà è un fenomeno irrimediabile, ne di lunga data, anzi le nostre terre hanno da sempre delle potenzialità economiche maggiori di altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Se fino ad oggi la Sicilia è stata volutamente tenuta lontana dai grandi traffici internazionali, grazie ad un'alchimia socio-culturale-economica che ha contribuito a spostare artificialmente il baricentro economico dall'asse Palermo-Napoli a quello Torino-Milano.

Ma può tale artifizio contro natura durare a lungo?Noi crediamo di no, ma prima vorremmo parlare delle ricchezze economiche e logistico-strategiche del Sud e della Sicilia ed a cui i poteri forti del Nord non vorrebbero per nessun motivo rinunciare.
Con la nascita della globalizzazione, sempre più aziende hanno deciso di "delocalizzare" le loro produzioni nel nuovo Eldorado dell'estremo oriente, allettati dal basso costo della manodopera, dall'assenza dei sindacati e del relativamente basso costo dei trasporti.

Tale "emigrazione" di aziende ha causato un aumento vertiginoso della disoccupazione, soprattutto al nord e che ha causato lo spostamento di buona parte della forza lavoro nel settore dei servizi, ma con contratti precari.
Oltretutto la recente politica monetaria della BCE ha causato un considerevole aumento dei mutui e lo scoppio della bolla immobiliare rischia di far deflazionare il valore delle case, mandando in fallimento migliaia di famiglie.

Se da un lato il nord è in chiara recessione, un nuovo ed inaspettato interesse si sta convogliando nei confronti del meridione, ma soprattutto nei confronti della Sicilia.
Ormai la maggiorparte delle merci che raggiungono l'Europa ,vengono prodotte in estremo oriente e transitano nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez.

Adesso, il polo logistico naturale, il porto del Mediterraneo, l'hub per eccellenza è da secoli la Sicilia.
Dalla Sicilia, ma anche da tutto il Sud, partiranno quindi le merci che verranno smistate in tutta Europa.

Chi controllerà dunque la Sicilia, nei suoi porti, negli aeroporti, negli interporti, nelle autostrade, nelle ferrovie, controllerà il Mediterraneo e potrà mettere le sue mani sull' Europa.

Ecco perchè ultimamente si avvertono degli interessi strani nei confronti della nostra isola che hanno per contorno strane attività politiche: stiamo parlando di fortissimi interessi economici.

Alcune tracce che indicano la nuova situazione:
1)Il completamento a tempi di record del bellissimo Aeroporto di Catania, la cui costruzione in altri tempi avrebbe impiegato decenni e si sarebbe conclusa con il solito fallimento dell'azienda costruttrice.
L'anno scorso il nostro aeroporto ha trasportato più di 5 milioni di passeggeri ed il trend segna una decisa crescita.
E' da notare il grosso successo di una compagnia aerea siciliana, la Windjet di Nino Pulvirenti che nell'ultimo anno ha trasportato la cifra record di 1 milione di passeggeri.

2)L'avvio dei lavori per l'aeroporto di Comiso(RG) ed il completamento della pista.
L'ultimazione dell'infrastruttura è prevista per il prossimo anno.

3)L'avvio dei lavori per novembre dell'Interporto di Catania e di Termini Imerese(PA)


4)L'avvio dei lavori ed il buon andamento dell'opera di costruzione dell'autostrada Catania-Siracusa

5)La proposta per il raddoppio della Catania-Ragusa e della riattivazione della ferrovia nella stessa tratta.



La posizione strategica della Sicilia è stata sfruttata per il passaggio dei gasdotti che dall'Africa vanno in Italia.
Sempre per rimanere in tema di idrocarburi è possibile vedere dalla seguente mappa i più importanti giacimenti petroliferi e metaniferi della Sicilia.


Per quanto riguarda il Sud continentale ed in particolar modo la Calabria, è da segnalare il grande progresso fatto dal porto di Gioia Tauro(RC) ormai divenuto primo porto del Mediterraneo e l'unico che riesca ad ospitare le mega-portacontainer provenienti dalla Cina, infatti per entrare nei porti del nord i container devono essere caricati su navi più piccole: operazione che viene fatta a Gioia Tauro.


Mentre è recente la notizia del ritrovamento nel Parco Nazionale della Val D'Agri, in Basilicata, del più grande giacimento petrolifero dell'Europa continentale.

Forse il petrolio delle Due Sicilie non sarà tanto come quello dell'Arabia Saudita, ma per noi meridionali basta ed avanza, soprattutto in questo periodo di guerre per la "democrazia" e salassi petroliferi, ed in ogni caso anche il petrolio arabo passa dal Canale di Suez ed indovinate da dove verrà smistato e raffinato?

In Sicilia, nel triangolo Augusta-Priolo-Melilli(SR) è presente il più grosso complesso di raffinerie d'Europa, se ne contano ben 49 e riforniscono l'Italia per il 40% della benzina.
E' chiaro che se queste raffinerie smettessero di funzionare il sistema economico italiano crollerebbe, dunque chi controlla le raffinerie siracusane, controlla l'Italia.

L'importanza strategica della Sicilia in ogni caso non è una novità, gli americani lo sanno benissimo, infatti a Sigonella(CT) esiste la base USA che controlla tutto il Mediterraneo, non per nulla denominata The hub of the Med.

Infatti riteniamo che la "questione siciliana" sia diventata una battaglia che si integra perfettamente all'interno di una guerra che si sta svolgendo tra la Russia, detentrice delle più grosse riserve di greggio e gas naturale e le Sette Sorelle che invece lavorano con la raffinazione, estrazione e la vendita degli idrocarburi.

E' chiaro che dalla parte delle Sette Sorelle vi sia tutto il mondo occidentale, Stati Uniti inclusi, ma tutti hanno disperatamente bisogno di idrocarburi.
La Russia lo sa e per questo sta cercando di ottenere un monopolio energetico, i cui artigli sono i gasdotti.
Anche i nostri politici lo sanno e stanno cercando di affrancarsene, investendo nei rigassificatori che permettono il rifornimento del gas da paesi che non siano la Russia.
Ecco perchè la Gazprom, azienda metanifera russa si è appena comprata una grossa quota della sua pari algerina, la Sonatrach, che porta da sud il gas all'Italia, facendolo passare dalla Sicilia....

Anche la Puglia è diventata da un momento all'altro una regione "importante" soprattutto grazie al progetto del gasdotto Russia-Bulgaria-Grecia-Puglia.
Sarà per questo che la Gazprom ha recentemente avanzato un'offerta per l'acquisto del Bari Calcio?


In Italia c'è un grosso imprenditore-politico, sostenitore ed amico di Putin, si chiama Berlusconi e fa parte della stessa coalizione politica di Raffaele Lombardo, leader dell'MPA, attualmente maggioranza in Sicilia.
Ovviamente la sinistra al governo, politicamente vicina alle Sette Sorelle, ha interesse invece a costruire i rigassificatori e vuole farli soprattutto al Sud, sempre per il discorso del vantaggio logistico.
Ecco perchè Lombardo si è prestato volentieri alla lotta contro la costruzione di un'impianto di rigassificazione a Priolo, ma ciò non significa che non abbia reso un grosso servigio ai Priolesi, anche se non crediamo che voglia realmente iniziare una vera e propria lotta per la chiusura delle raffinerie.

Probabilmente un nuovo periodo d'oro attende la Sicilia, proprio come avvenne l'ultima volta, durante il Regno delle Due Sicilie; grazie ai tanti investimenti che presto la nostra isola riceverà per adeguarla al nuovo assetto politico-economico dell'area euro-mediterranea.
Ma ciò non significa che sarà la fine dei nostri problemi, anzi è arrivato il momento giusto per riflettere, magari mettendoci tutti una mano sulla coscienza perchè se la società di oggi è malata non è solo colpa della politica, ma anche a causa dei Valori Cristiani che abbiamo perduto.


Il Comitato


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