mercoledì 3 ottobre 2007

Se muoio di cancro è stato un omicidio

I gravi problemi causati dalla petrolchimica siracusana


L’impressionante traffico di navi petroliere e militari nella rada di Augusta.

Se provate a chiedere ad un italiano se ha mai sentito parlare degli impianti petrolchimici siracusani, una risposta di sbigottimento è garantita, d’altronde anche i siciliani hanno difficoltà a raccapezzarsi, se escludiamo chi ha la sfortuna di viverci vicino o chi si è trovato a passarci davanti.
Ciò avviene perché i mezzi di informazione, nazionali e locali, hanno sempre taciuto su quello che avviene in questa splendida zona della Sicilia, e quando proprio non ne potevano fare a meno, hanno minimizzato.

Ciò avviene perché i mezzi di informazione, nazionali e locali, hanno sempre taciuto su quello che avviene in questa splendida zona della Sicilia, e quando proprio non ne potevano fare a meno, hanno minimizzato.


Nel triangolo della morte Augusta–Priolo–Melilli sono presenti ben 49 raffinerie con annesse centrali termoelettriche, di proprietà delle aziende Erg, ENI, Esso. Le sole strutture della ERG occupano un territorio di 320.000 mq. La benzina ivi distillata è pari al 40% del fabbisogno italiano.

Inutile parlare delle migliaia di casi di tumori e malformazioni. Chi ha avuto la sorte di nascere nella zona, è vittima della cecità di chi ha creato un’industrializzazione senza sviluppo.

Per fortuna, sono in tanti oggi che, all’ombra dei media, lottano affinché questa zona dimenticata d’Italia sia illuminata dalla giustizia. Un esempio è Don Palmiro Prisutto, coraggioso parroco di Augusta, il quale non accontentandosi delle prediche domenicali, ha deciso di creare un sito, http://www.terremotodeisilenzi.it/, da dove combatte quotidianamente contro l’Omertà di Stato, raccontando che il forte terremoto che colpì la Sicilia orientale il 13 dicembre del 1990, oltre a provocare vittime a Carlentini, devastò Augusta e Melilli.

A seguito del sisma, e considerata l’ingombrante presenza del petrolchimico (o forse dovremmo dire “l’ingombrante presenza dei paesi”?) qualcuno spostò l’epicentro del terremoto di qualche km…

Per questo, quando Don Palmiro ripone i panni del prete nel cassetto, indossa una maglietta con una scritta provocatrice: "Se muoio di cancro è stato un omicidio".

Ovviamente oltre al danno ci sono sempre le immancabili beffe: 50.000 miliardi delle vecchie lire è da anni l’oggetto del contendere tra lo Stato e la Regione Siciliana, per via di presunte royalties non pagate, che sono altresì previste dallo Statuto Autonomo.

A questa beffa, si aggiunge che in Sicilia il prezzo delle benzine alla pompa è più alto in media di 1,5/2 centesimi rispetto ad una pompa di Milano; inoltre i fortunati abitanti del varesotto e del comasco, tra le province più ricche d'Italia, usufruiscono della “carta sconto benzina” che permette una riduzione del prezzo fino a 15 centesimi al litro.




Agli abitanti della provincia di Siracusa viene negato qualsiasi sconto...


Alla Borsa Elettrica il costo del megawattora in Sicilia è maggiore di circa 7 euro rispetto a quello prodotto al Nord, ed in assoluto il più caro d’Italia.

Se quanto scritto ancora non bastasse a scandalizzare, allora bisogna dare un’occhiata alla lista dei nuovi inceneritori e rigassificatori approntata dal governo, e scoprire che tra i siti prescelti figurano le città di Priolo e Melilli

Infine, gli USA, che dimostrano di avere della parola sicurezza una concezione del tutto particolare, hanno impiantato ad Augusta, con l’ovvio benestare del governo italiano, un presidio militare, Base della Sesta flotta e deposito munizioni.



La costa da cui si affacciano i petrolchimici è talmente vasta (linea rossa) da essere necessaria una foto satellitare per inquadrarla tutta. Augusta (freccia verde)



Al danno biologico provocato dalle presenza di tali raffinerie, si somma poi quello del malaffare e della noncuranza: ad esempio nel 2001 vengono ritrovati (incredibile!) sotto gli uffici della ENICHEM decine e decine di fusti contenenti rifiuti a base di fanghi mercuriosi.

Le falde acquifere di Priolo sono terribilmente compromesse a causa di perdite dalle cisterne di idrocarburi, la presenza di benzene nell’acqua è ormai rivelabile anche all’olfatto e nei pozzi più inquinati non è raro che l’acqua si incendi.

Anche la qualità dell’aria è pessima e le varie centraline dislocate sul territorio non fanno che rilevare record su record di polveri sottili e varie sostanze nocive alla salute.

Davide Cristaldi

4 commenti:

tds ha detto...

esistono due documentari che illustrano molto bene la situazione:
crimini di pace visibile su internet
e quello recentissimo "la baia dei lupi".

Comitato Storico Siciliano ha detto...

E' lei Don Prisutto?

tds ha detto...

http://www.facebook.com/note.php?created&&note_id=180509481997634#!/notes/palmiro-prisutto/venga-ad-augusta-signor-presidente/180509481997634

tds ha detto...

http://www.facebook.com/note.php?created&&note_id=180509481997634#!/notes/palmiro-prisutto/venga-ad-augusta-signor-presidente/180509481997634