lunedì 10 novembre 2008

Siti Unesco: le città tardo barocche del Val di Noto


Siti Unesco, le città tardo barocche del Val di Noto Studi progetti e iniziative
Si è svolto il 23 e il 24 ottobre 2009 al Teatro Comunale di Noto un convegno internazionale di studi sul tema “Siti Unesco, citta tardo barocche del Val di Noto. Studi progetti e iniziative” con l'intervento di studiosi giunti da Lisbona, Malta, New York, Spagna, città messe in comune al Val di Noto perchè risorte dalle ceneri del terremoto.
Il convegno fa parte di un progetto che ha visto un primo incontro il mese scorso in Portogallo, a Lisbona, dove si sono trovati docenti e studiosi dell'Università di Palermo per illustrare il patrimonio Barocco siciliano e gli interventi di restauro realizzati.
Nel convegno sono stati trattati temi scientifici legati all' architettura e all'urbanistica con docenti provenienti da tutte le parti del mondo.
Docenti che hanno sottolineato l’importanza di queste riunioni occasione di confronto e di crescita culturale. Sino a oggi si è parlato del Val di Noto in termini di valorizzazione, come far diventare il turismo culturale da speranza a risorsa economica.
Ma non si parla quasi mai della conoscenza e dello studio del patrimonio culturale.
Il progetto quindi si inserisce in questa sfera, confronto fra studiosi provenienti da realtà diverse, un raffronto sui temi della ricostruzione con Lisbona, Malta, un confronto sulla storiografia attuale, sul Barocco e la ricostruzione, sui lavori di restauro con i tecnici.
Partendo dagli studi di questi ultimi anni e dalla collaborazione con le amministrazioni del Val di Noto, si è arrivati alla internazionalizzazione della cultura e della cooperazione con i paesi che hanno avuto delle caratteristiche simili legate allo sviluppo del Val di Noto.
E' il caso di Lisbona, Malta che sono stati presenti con i loro studiosi al convegno, per cercare di fare il punto sui danni provocati dal terremoto e sulle problematiche sociali, economiche e politiche della ricostruzione del Val di Noto.
Per esempio da molti anni si parla dell’opera di ricostruzione come momento di coesione e di grande cooperazione fra le vari classi sociali che hanno operato in piena sintonia con il governo centrale.
La catastrofe segnò duramente il Val di Noto e il desiderio di rivalsa accomunò tutti in un grande sforzo collettivo. Alcuni relatori del convegno hanno messo invece in luce che i contrasti sociali presenti prima della catastrofe non furono sepolti dalle macerie ma anzi enfatizzati.
E’ da questi conflitti di campanile che è nata la fioritura architettonica che oggi il mondo ci invidia. E’ giusto quindi valorizzare ma è anche vero che occorre premere sui temi della conoscenza e della ricerca. Se alla base non c'è la conoscenza quale prodotto possiamo vendere.
Per questo è stato ideato un sito web che fungerà da banca dati grazie alle conoscenze in atto e un catalogo di prossima pubblicazione.
In occasione del convegno è stata inaugurata, anche, una mostra fotografica nella chiesa di Montevergine a Noto che rimarrà aperta fino al 30 ottobre 2009.
Un progetto complessivo che speriamo andrà avanti affinché il piano di gestione di queste città nell'Unesco non rimanga fine a se stesso.

Arato Corrado
CDS SICILIA

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