lunedì 29 dicembre 2008

La città di Riposto si riappropria della sua Storia

Si è conclusa nel migliore dei modi l'operazione di riconsegna alle autorità cittadine della stazione telegrafica "Punta d'Olmo".


La manifestazione ha avuto inizio domenica 20 dicembre in Piazza S.Pietro, dove era stato stabilito il punto di raccolta, da li con mezzi propri, una piccola carovana di auto si è diretta lungo la strada provinciale che anticamente metteva in contatto le città di Riposto ed Acireale.

Durante il sopralluogo è stato spiegato ai presenti, che sconoscevano completamente l'esistenza della tecnologia telegrafica visuale e soprattutto la rete telegrafica del Regno delle Due Sicilie, il funzionamento del telegrafo ottico borbonico e la tecnica trasmissiva.

La mattinata è proseguita con un breve excursus storico sul Regno delle Due Sicilie, e sulla supremazia tecnologica rispetto alle altre regioni italiane, soprattutto alla luce della mappa che è stata da noi mostrata, indicante la linee telegrafiche delle Due Sicilie e quindi lo stato della tecnica del Regno.

Come da copione è stata esposta sul finale la gloriosa bandiera delle Due Sicilie, che molti dei presenti non avevano mai visto, mentre sono rimasti parecchio colpiti per via della storia che essa riportava nei suoi blasoni.

Tra i partecipanti ricordo il Dott. Salvo Sessa giornalista de La Sicilia, l'assessore alla cultura Claudia D'Aita, il Presidente della ProLoco Dott. Angelo Spina, il circolo MPA "Terra di Mezzogiorno" di Catania capeggiato da Vittorio Leo, Santo Catarame da Catania, Placido Altimari con moglie al seguito da Catania, Francesco Rodolico rappresentante dei CSS a Giarre.

Mi scuso con gli altri presenti se non ricordo tutti i nomi, ringraziandoli per non aver voluto mancare a questo appuntamento con la Storia.

Un pensiero va alla madre del sindaco Dott. Carmelo Spitaleri che a causa delle condizioni di salute ne ha impedito la presenza.

Colgo l'occasione per ringraziare la gentilissima Claudia D'Aita, assessore alla cultura, che si occuperà di portare avanti l'iter burocratico per mettere sotto vincolo l'edificio borbonico e sotto la protezione della Sovraintendenza ai Beni Culturali di Catania, passo necessario per la costituzione in un futuro, speriamo non troppo lontano, di un "Museo Borbonico del Telegrafo"

Ringrazio di vero cuore anche il Dott. Angelo Spina, per il graditissimo invito (e per la disponibilità dimostrata) di organizzare una serie di conferenze sulle quali il comune metterà il proprio patrocinio, nella speranza che vengano tolti tutti i veli che ancora colpevolmente coprono e non solo di polvere il periodo borbonico.

Davide Cristaldi

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