giovedì 18 giugno 2009

Da Repubblica al controllo del gas: il sottile filo del complotto.


Da parecchi giorni assistiamo ad un fuoco incrociato che ha come obiettivo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, difficile non accorgersene, anche per l'occhio più pigro.

Dalla campagna elettorale non c'è stato un attimo di sosta a scandali, inchieste giudiziarie, veline-cavalli di troia, fotografi con la tessera da 007(1) e dal tono usato dai giornalisti e dai politici, sembra che continueranno per molto ancora.
Appare chiara l'azione destabilizzatrice di questa "informazione mediatica", nella matrice politica, nell'azione congiunta: non ci sono termini migliori o più appropriati di "complotto", come dichiarato da Berlusconi stesso e da più esponenti della politica italiana, per rappresentare quel che sta accadendo.

Ora, come tutti i complotti che si rispettino, è necessario che vi sia un mandante. Per cercare di individuarlo vogliamo seguire la piccola traccia che ci da lo stesso Berlusconi, il quale identifica nel giornale "La Repubblica" il responsabile di queste trame.
Ma può mai avere un quotidiano una forza di persuasione della società civile così efficace da riuscire a destabilizzare il Paese?Chiaro che no, a meno che lo stesso quotidiano non sia in realtà una delle braccia di un sistema di potere molto più ramificato.

Come tutti sanno il proprietario del gruppo Repubblica L'Espresso è l'industriale Carlo de Benedetti. Spulciando nella lista delle aziende da lui possedute, ci soffermiamo sulla Sorgenia, azienda operante nel ramo energetico che ha il pacchetto di maggioranza della società del rigassificatore LNG MedGas di Gioia Tauro(RC).

Ecco, il gas potrebbe essere una buona pista da seguire, visto che come ben sappiamo è stato addirittura motivo di scontro tra Russia ed Occidente, vedi i continui tagli delle forniture a mezza Europa e la feroce concorrenza tra il gasdotto anglo-americano "Nabucco" e quello russo noto come "Southstream", nomi che ormai sono noti a tutti perchè spesso presenti sulle prime pagine dei giornali.

In effetti il gas oggi è considerato come una risorsa strategica, realmente alternativa al petrolio, soprattutto perchè è facilmente trasportabile tramite le pipeline e proviene da paesi che non sono i soliti stati medio-orientali in perenne guerra a causa, appunto, del petrolio.

La guerra del gas si sta combattendo soprattutto al Sud Italia, ormai considerato punto di snodo del metano del continente Africano, Europeo ed Asiatico, vedi i gasdotti del Nord Africa che transitano dalla Sicilia ed il costruendo Southstream (di proprietà della russa Gazprom), che dovrebbe raccogliere il gas proveniente da Russia ed Asia, facendolo transitare dalla Puglia.

Inutile dire che l'intromissione russa in quello che era, o meglio che è, un feudo anglo-americano, non è piaciuta oltre oceano, ne oltre Manica, soprattutto perchè la maggioranza dell'attuale governo di centro-destra pende più per la politica estera russa, difatti il Southstream è un progetto che Gazprom eseguirà con l'italiana ENI. Mentre si sa già che il rigassificatore di Porto Empedocle ospiterà il gas nigeriano, proveniente dai giacimenti che il governo africano ha dato di recente in appalto a Gazprom.
Senza dimenticare la personalissima amicizia, rivendicata con orgoglio da Berlusconi, con il primo ministro russo Vladimir Putin, che ha portato a varie joint-venture energetiche(e non solo) con aziende russe, ed appunto al progetto del gasdotto Russia-Puglia.

Inutile sottolineare che Sorgenia farebbe chiaramente a meno del rigassificatore "russo" di Porto Empedocle e del mega gasdotto pugliese di GAZPROM: potrebbe essere questo il motivo che ha portato Berlusconi ad indicare nel quotidiano di De Benedetti, il mandante del complotto?
Ma se anche fosse non basta ancora per ardire un vero complotto, perchè tanti sono gli interessi che gravitano intorno all'hub energetico del Sud Italia: esempio il costruendo rigassificatore di Priolo(SR) della società YonioGas(2) di proprietà di ERG ma anche degli anglo-olandesi di Shell, spietati ed agguerriti concorrenti della GAZPROM.
E' qui invece che la situazione si internazionalizza, che il complotto prende realmente forma.

Non a caso parecchie delle accuse pervenute negli ultimi tempi a Berlusconi arrivavano proprio dai giornali stranieri e soprattutto inglesi, come il Financial Times, che spesso viene citato da quella schiera di politici che fanno del tiro al bersaglio contro il Presidente del Consiglio, il loro sport preferito, ma anche l'unico modo per raccattare voti.

(1) La Stampa, 7 giugno 2009

(2) Il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo condusse una dura battaglia contro la realizzazione del rigassificatore di Priolo, mentre avallò quello di Porto Empedocle. Sempre durante il governo Lombardo, la società russa Lukoil acquisì il 50% della raffineria petrolchimica di Priolo.

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