venerdì 9 ottobre 2009

La prossima Tangentopoli? Partirà da via D'Amelio



Da un pò di tempo si notano delle vistose incrinature sui muri di cinta di quella che doveva essere una fortezza solida ed inespugnabile: se nel corso di questa estate la tenacia dell'assedio sembrava allentarsi, ciò era avvenuto per la stagione particolarmente afosa che, come tutti gli anni, distrae l'opinione pubblica dalle vicende politiche del Bel Paese.
A settembre gli attacchi verso il PDL, sempre più gigante dai piedi di argilla, sono tornati a farsi vigorosi e le elezioni anticipate che a giugno erano probabilità, oggi appaiono quasi certezza.

Prima delle ferie estive eravamo rimasti agli scandali berlusconiani di Noemi e Villa Certosa, i quali avevano creato non pochi problemi all'immagine del Premier, soprattutto alla luce dei risultati non performanti alle elezioni europee.

Ma una nuova tegola, stavolta molto più grossa e pericolosa, sta in bilico sulla testa di Berlusconi: si tratta della famosa agenda rossa che secondo alcuni conterrebbe delle annotazioni compromettenti per lo Stato.Da qualche giorno si sentono i sussurri di autorevoli trasmissioni televisive (tra cui AnnoZero) o di manifestazioni pubbliche ed influenti testate giornalistiche, che negli anni '90 vi sarebbe stato una sorta di accordo o trattativa tra i vertici dello Stato e la Mafia.

Appare chiaro che se ciò dovesse essere vero (e noi sappiamo che è vero) avverrebbe una sorta di piccola rivoluzione francese con conseguente decapitazione politica degli attuali governanti, anzi di quasi tutta la classe politica.
Proprio come avvenne per Tangentopoli nel 1992, che poi (sarà un caso?) è lo stesso anno della strage di Via d'Amelio.

A parte la coincidenza delle date, se si dovesse dimostrare un effettivo coinvolgimento dello Stato come sembra stia per accadere, ciò porterà inevitabilmente ad uno sfaldamento dai risvolti imprevedibili e l'opinione pubblica, come in Tangentopoli, reclamerà le teste dei politici.

Prima di continuare sorge spontanea una domanda: Ma perchè l'affare dell'agenda rossa non è saltato fuori quando al governo c'erano il PD e Di Pietro?

In realtà lo sappiamo tutti che una parte dello Stato con la Mafia ci fa affari da sempre, persino Garibaldi non appena sbarcato nelle Due Sicilie liberò i criminali dalle galere di Palermo e Napoli, dando loro il compito di garantire l'ordine pubblico. Ladri, delinquenti e criminali divennero prefetti, ispettori, capi della Guardia Nazionale, in un orgia di misfatti e prevaricazioni dove si assassinavano gli impiegati pubblici per prenderne il posto.

Ecco perchè, come più volte abbiamo detto, la data di nascita della mafia per noi corrisponde al giorno dello sbarco di Garibaldi a Marsala.Persino gli americani si servirono della Mafia, fino all'Unità d'Italia inesistente nella sua struttura organizzata, durante lo sbarco in Sicilia nella seconda guerra mondiale.

Pochi minuti dopo l'assassinio del giornalista anti-mafia Alfano, padre della Sonia oggi impegnata politicamente, un nucleo speciale delle forze armate perquisì inspiegabilmente la sua casa portando via dei documenti; oppure come non ricordare l'arresto di Bernardo Provenzano il giorno stesso in cui la sinistra vinse le penultime politiche?

Ed ancora. Le famose passeggiate di Nitto Santapaola in Via Etnea a Catania, quando era ufficialmente latitante?

Nel nostro articolo "Sta per nascere il Partito del Sud, tra trappole ed insidie" abbiamo parlato delle riunioni londinesi del Council of Foreign Relations Europe nella cui lista dei membri si leggono i più influenti politici europei, tra cui i nostri Leoluca Orlando(IDV), Gianfranco Fini (PDL), Massimo D'Alema (PD).
In tale Istituto si suggeriscono le politiche che i singoli membri devono adottare al loro paese, non è escluso dunque che proprio li vengano studiate le strategie per abbattere l'attuale governo. Non dimentichiamo che attacchi davvero pesanti sono arrivati proprio da giornali inglesi conseguentemente ripresi da quelli italiani.
Lo stesso Di Pietro è stato più volte intervistato dal Times e nel corso di una delle interviste ha dichiarato che "Berlusconi cadrà come Saddam Hussein"(1)

Tra tutte le coincidenze citate in precedenza ve n'e una in particolare: oggi come nel 1992 sembra esserci ancora Antonio di Pietro alla guida della rivoluzione, che con il suo partito ha assunto una forte connotazione anti-mafia.
Sono tutte iniziative dell'Italia dei Valori, le manifestazioni avvenute ultimamente come quella a Roma dell' Agenda Rossa, senza dimenticare che l'affare del block notes di Borsellino è stato largamente trattato da Marco Travaglio (giornalista molto vicino all'IDV) nella trasmissione AnnoZero.
Nemmeno deve apparire strano che De Magistris(IDV) si sia dichiarato favorevole alla Costituzione Europea, suscitando le proteste dei suoi sostenitori, tant'è che sulla sua pagina di Facebook è stato costretto a spiegarne i motivi.

Quanto a Fini, ormai rappresenta un'enclave dell'opposizione all'interno del PDL, ha deciso di eseguire quanto concordato all'interno del Council of Foreign Relations, a giudicare dai contrasti continui con Berlusconi. E' incredibile infatti come gli ideali di Fini siano passati in così poco tempo da destra a sinistra.

Tutte queste storie ci fanno capire che oggi è necessario un impegno forte per la questione dell'identità e per l'autonomia dei popoli (come peraltro stanno già facendo in Irlanda ed in altri paesi) oggi seriamente compromessi dalla recente approvazione della Costituzione Europea (che purtroppo reintroduce, seppure in alcuni casi la pena di morte) e da quei Poteri come i poco noti Istituti per le relazioni Internazionali che si servono dell'Emiciclo per privare gli europei di quei diritti fondamentali che sono stati conquistati nel corso dei secoli.
Ciò che vogliono fare queste Forze si capisce facilmente: la pianificazione di una dittatura, che tolga ogni potere decisionale alle Nazioni e controlli direttamente il cittadino (fisco, diritto penale, trasporti, politica energetica, sanità pubblica, cambiamento climatico ecc.ecc.)

Le elezioni al Parlamento UE da oggi diventano importantissime, è stata una pessima mossa da parte dell'attuale governo di apporre gli sbarramenti elettorali per le europee: infatti paradossalmente chi ha impedito l'accesso all'Emiciclo ad alcuni partiti, che pur in disaccordo, avevano messo in primo piano il rispetto dei diritti e dell'autonomia dell'individuo, si è trovato ad avere guai ben più peggiori in casa ed adesso rischia l'implosione.

(1) Repubblica, 19 settembre 2009

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